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e sonvi tiranni antichi e moderni, Ezzelino da Romano, Obizzo d’Este, ed altri uccisori o ladroni; Guido da Monforte che uccise Arrigo d’Inghilterra in chiesa a Viterbo, e Rinier da Corneto e Rinier de’ Pazzi, due masnadieri toscani1. - Nel 2° girone sono trasformati in secchi sterpi i violenti contro sè stessi. E’ fra questi Pier Delle Vigne, il famoso cancellier di Federigo II, uccisosi per dolore d’esser calunniato presso il suo signore; ed è uno dei bellissimi tutto quest’episodio, con l’invettiva contro gli adulatori, che mostra il poeta ghibellino, non prostrato perciò dinanzi agli idoli di sua parte. Ancora sono costì un Lano sanese, che sconfitto coi concittadini dagli Aretini alla Pieve del Toppo, si fece uccidere per disperazione; un Jacopo da Sant’Andrea padovano, ed un Fiorentino innominato che s’appiccò nella propria casa2. - Nel 3° girone, sono in una nuda landa tormentati da una pioggia di fiamme i violenti contro Dio, come Capaneo3; e quelli contro