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anni 1306-1308 | 195 |
degno, ed una delle più belle parti del Poema. Non poco è da meravgliare bensì, che da parecchi anni dappoi furono sparsamente pubblicate quelle spiegazioni, elle non siensi per anco raccolte in niun commento. E quindi è, che dovendo come biografo riferire questo squarcio di propria biografia dato da Dante, ma non potendo nelle interpretazioni di esso nè riferirmi a niun commento fatto nè farne uno qui in note troppo moltiplicate, l’ho rimandato in calce al volume1. Ma con queste note mie o d’altrui o senza, leggansi ad ogni modo attentamente i due Canti da chiunque voglia adeguatamente inoltrare nella vita di Dante.
Ma nel terminare quello che mi parve importante a dire rispetto al Poema in generale, io m’avvedo d’aver del tutto trasandata ogni disputa che suol farsi da quanti ne discorrono: se, e quanto abbia Dante prèsane la idea da altri poemi anteriori, più o meno somiglianti. Vogliono gli uni, che sia presa l’idea dal Tesoro di Brunetto Latini; altri da certa fiaba
- ↑ Vedi nota aggiunta in calce.