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che rimane anche più forte nella Vita di Boccaccio, il quale dice, tenersi da alcuni per definitivamente dedicato il Purgatorio a Federigo1. Nè sarebbe tolta la difficoltà dicendo la lettera supposta dietro la Vita; e chi dicesse il passo della Vita fatto sulla lettera, crescerebbe a questa l’autorità. Ondechè, o convien lasciar questa fra le difficoltà insolvibili della vita di Dante, o dir ch’egli, nè prima nè dopo, non istimando Federigo, ebbe pure alcun tempo qualche speranza su lui, ma che non vedutala verificarsi, rimutò proposito, ed ai vituperi antichi altri n’aggiunse. Ed ajutano a tal congettura, prima la forma alquanto dubitativa in cui è parlato di tal dedica Frate Ilario; e poi le gesta di Federigo, piene più di speranze che d’effetti: le quali vedremo a luogo loro.

  1. Ed. Fir., p.52.