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al luogo, sia per altra cagione ei ne venne al detto monistero. Il quale avendo io veduto e sendo egli ancora a me ed a’ miei fratelli sconosciuto, l’interrogai che domandasse? E non rispondendo egli parola, ma pur guardando la costruzione del luogo, di nuovo l’interrogai, che domandasse o che cercasse? Egli allora, guardati attorno a me e i fratelli disse: pace1. Quindi m’accesi via via più di conoscere, di qual condizione fosse tal uomo; e trattolo in disparte dagli altri, e fatto colloquio con esso il conobbi. Chè quantunque io non l’avessi prima di quel giorno veduto, la fama di lui già da gran tempo era a me pervenuta2.

Quando poscia ei m’ebbe veduto a lui tutto attento, e conosciutomi affezionato alle sue parole, egli con modo famigliare si trasse di seno e mostrommi liberalmente un libretto; ed ecco dissemi, una parte dell’opera mia; che mai forse3 tu non vedesti. Io vi lascio tal monumento, affinchè

  1. Vede ognuno quanto tutto ciò s’accordi co’ modi e con le poche parole usate da Dante.
  2. Dante non ignoto per li suoi uffizi e per le sue prime poesie, dovea essere notissimo da due anni in Lunigiana.
  3. La parola forse fa sospettare che di alcuni canti dell’Inferno poteva già prima essersi tratta qualche copia (nota dell’A. del Veltro).