Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
di messere Tedice degli Adimari, per nimistà havuta con loro. Et messer Corso, tutto solo andandosene, fu giunto et preso di sopra alla villa detta Ravezzano da certi Catalani a cavallo; et menandolne preso a Firenze, come fu di costa a San Salvi, pregando quelli che ’l menavano, et promettendo loro molta moneta se lo scampassono, et i detti volendolne pur menare, siccom’era loro imposto da’ Signori di Firenze, messere Corso temendo di venire alle mani de’ suoi nemici et d’essere giustiziato dal popolo, essendo compreso forte di gotte nelle mani et ne’ piedi, si lasciò cadere da cavallo. I detti Catalani veggendolo in terra, l’uno di loro li diede d’una lancia nella gola uno colpo mortale; lasciollo per morto; i monaci del detto monistero il ne portarono nella detta badia di San Salvi; et diessi che, innanzi che morisse, si rimise nelle mani di loro in luogo di penitenza; et altri dissono che ’l trovarono morto, et l’altra mattina appresso fu seppellito con piccolo honore nella detta badia, et poca gente vi fu, per tema del Comune. Questo messere Corso fu il più savio, il più valente cavaliere, e il più bello parlatore, et meglio pratico, et di