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44 | capo secondo |
tura, e mandòllo fuori del eegno, perocchè era terra di chiesa; e fu seppellito lungo il fiume del Verde ai confini del Regno e di Campagna. Questo però non affermiamo; ma di ciò rende testimonianza Dante nel Purgatorio.»1 Nel quale di fatto Manfredi mostra al poeta una piaga a sommo il petto,
112Poi sorridendo disse: Io son Manfredi,
Nipote di Gostanza Imperadrice;
Ond’io ti prego che, quando tu riedi,
115Vadi a mia bella figlia, genitrice
Dell’onor di Cicilia e d’Aragona,2
E dichi a lei il ver, s’altro si dice.
118Poscia ch’i’ ebbi rotta la persona
Di due punte mortali, io mi rendei
Piangendo a quei che volentier perdona.
121Orribil furon li peccati miei;
Ma la bontà infinita ha sì gran braccia,
Che prende ciò, che si rivolve a lei,
124Se ’l Pastor di Cosenza, ch’alla caccia
Di me fu messo per Clemente, allora
Avesse in Dio ben letta questa faccia,
127L’ossa del corpo mio sarieno ancora,
- ↑ Villani, p. 235.
- ↑ L’altra Costanza moglie di Pietro re di Aragona, e madre di Federico re di Sicilia e di Jacopo re d’Aragona.