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Alla quale sola difficoltà ( imperciocchè, avendo potuto essere mandati amendue insieme, o l’uno dopo l’altro ai forzieri, il Poggi e il Perini, il vanto che se ne davano tutti e due non fa una seconda difficoltà) già è risposto per noi, che teniamo questi Canti trovati essere stati i Latini; non certo poi tradotti parola per parola , che ciò noi consente di niun modo la natura, l’ingegno, il genio di Dante; ma liberamente rivolti in volgare, e in tal rivolgerli mutati ed accresciuti. E certo, vedremo poi, che non il solo episodio di Ciacco, ma tutta l’allegoria del Poema ne’ primi Canti non può essere stata scritta prima dell’esilio, in Firenze. Adunque, ai Malaspina, e particolarmente a Moroello, dovette Dante e que’ conforti, che non sono inutili nemmeno ai più spontanei scrittori, a riprendere tutto il Poema, e il rifugio in che scrisse, forse tutta, certo gran parte della prima Cantica dell’ Inferno. E perchè, poi, ad