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tempo, Bertrando giurò tutto, e fu papa Clemente V; e non toccò mai Roma nè Italia, a lui dispiacevoli non solo per le Parti, ma perchè oramai ogni Parte era contro lui, ed egli non si potea fidar guari che di Francia. E, quindi, non solo ei rimase colà, ma creando poi Cardinali francesi, essendo da questi eletti successori francesi, settant’anni dimorarono là poscia i papi. Qual diminuzione d’autorità e di potenza ne soffrisse quindi il papato, e come’ principato italiano e come sommo pontificato, fu avvertito da molti, ma non forse abbastanza da nessuno moderno. Ai contemporanei si vuoi ricorrere per veder lo sdegno de’ buoni, il trionfo de’ malvagi per questa nnaturale, inusitata e pericolosa traslazione della Sedia, detta allora da tutti la cattività di Babilonia. Imperciocchè non è Roma, come male interpretano i più, ma Avignone e la Corte colà, quella che è chiamata Babilonia da Dante e Petrarca. Questa traslazione fu quella la quale poco meno che distrusse la grand’opera di Gregorio VII e suoi seguaci per due secoli; questa, che avvezzando i popoli a vedere, i principi a desiderare il papa fuor di Roma, agevolò od anzi causò e