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ancora Bellincione, egli fosse l’esiliato, e non Alighiero padre di Dante; ovvero se era questi, ei n’avesse avuta grazia particolare, e ne fosse tornato; ovvero, che fosse tornata la moglie sola, essendo certo ad ogni modo il battesimo di Dante in Firenze dalle parole stesse di lui. E nacquevi mentre si apparecchiava a mutarsi la fortuna della parte e della famiglia sua; l’anno e il mese appunto, che Carlo D’Angiò conte di Provenza disceso in Italia, giugneva a Roma contro re Manfredi re di Puglia e di Sicilia, a quell’impresa che mutò poi il Regno e l’Italia quasi tutta, ed in particolare Firenze, di Ghibellina in Guelfa.
Questi furono presagi più importanti al destino futuro del Poeta, che non la posizione degli astri o i sogni. Ma a quell’età, astri e sogni si osservavano. Brunetto Latini, maestro che fu poi di Dante, ne trasse probabilmente egli stesso, la pianta astrologica; e trovando il sole in Gemini, predisse, secondo l’arte, la grandezza d’ingegno del fanciullo. Così almeno interpretasi dai più quel passo dove Brunetto