Pagina:Vita di Dante.djvu/49


anni 1265-1284 49

ancora Bellincione, egli fosse l’esiliato, e non Alighiero padre di Dante; ovvero se era questi, ei n’avesse avuta grazia particolare, e ne fosse tornato; ovvero che fosse tornata la moglie sola, essendo certo ad ogni modo il battesimo di Dante in Firenze dalle parole stesse di lui.1 E nacquevi mentre si apparecchiava a mutarsi la fortuna della parte e della famiglia sua; l’anno e il mese appunto, che Carlo D’Angiò conte di Provenza disceso in Italia, giugneva a Roma contro re Manfredi re di Puglia e di Sicilia, a quell’impresa che mutò poi il regno e l’Italia quasi tutta, ed in particolare Firenze di Ghibellina in Guelfa.

Questi furono presagi più importanti al destino futuro del poeta, che non la posizione degli astri o i sogni. Ma a quell’età, astri e sogni si osservavano. Brunetto Latini, maestro che fu poi di Dante, ne trasse probabilmente egli stesso, la pianta astrologica; e trovando il sole in Gemini, predisse secondo l’arte la grandezza d’ingegno del fanciullo. Così almeno interpretasi dai più quel passo dove Brunetto

  1. Parad. xxv, 8–99.