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Dante guelfo durante la soave giuventù, era stato guelfo moderato; ma Dante esule, ferito da’ Guelfi e diventato Ghibellino all’età delle amarezze, fu ghibellino esagerato e feroce nell’ira; confermandosi anche in quell’altissima natura l’osservazione fatta in tutti i tempi e in tutte le parti, che i nuovi vi sono sempre esagerati. L’ira ghibellina di lui dividevasi in tre: contra i Guelfi in generale; contra i Papi in particolare, o la corte, la curia di Roma fondatrice della Parte; contra i reali di Francia, capi presenti ed esageratori di essa. Si combinano, si accrescono e si correggono a vicenda le tre grandi ire Dantesche continuamente nel poema, ma niuno vi è così proseguito da esse come Bonifazio VIII; e perchè la composizione del Poema durò tutta la rimanente vita di Dante, vedesi che per tutta la vita, fino all’ultimo, durò in lui questo suo verme di inimicizia e vendetta. Nove volte si rivolge Dante contra Bonifazio1. La prima è quella già veduta laddove lo fa aspettare da uno
- ↑ Che sarebbero undici, contando, come fanno alcuni, due altri passi che spettano evidentemente ad altri papi.