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La colpa seguirà la parte offensa
In grido, come suol; una la vendetta
Fia testimonio al ver che la dispensa1.
Tu lascerai ogni cosa diletta
Più caramente: e questo è quello strale
Che l’arco dell’esilio pria saetta.
Tu proverai siccome sa di sale
Lo pane altrui, e come è duro calle
Lo scendere e ’l salir per l’altrui scale.
E quel che più ti graverà le spalle
Sarà la compagnia malvagia e scempia
Con la qual tu cadrai in questa valle,
Che tutta ingrata, tutta matta ed empia2
Si farà contra te; ma poco appresso
Ella, non tu, n’avrà rotta la tempia.
Di sua bestialitade il suo processo
Farà la prova, sì ch’a te fia bello
L’averti fatto parte per te stesso.
- ↑ Forse le calamità di Firenze, la morte di Corso Donati negli anni seguenti; forse la morte di Bonifazio VIII.
- ↑ Le due terzine seguenti non mi paiono potersi assolutamente riferire a questo tempo dell’esilio, nè all’impresa di Mugello durante la quale Dante, non che far parte per sè stesso, era ambasciadore e promotor d’aiuti per la sua parte. Vedremo più giù a che si riferisca tale intercalazione, la quale poi non dee far meraviglia di niuna maniera, la poesia non essendo annali e non dovendosi pretendere nè desiderare da quella la precisione di questi.