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il Monaco; un guerriero d’antica famiglia tedesca già potente in quelle contrade, e stato uno de’ capi della lega, poi perdonato e diventato imperiale; Verona d’allora in poi, salvi i casi delle parti, era sempre rimasta sotto quella famiglia straniera e ghibellina. Questi Da Romano, uomini e donne, furono gente famosa per li loro delitti, ognuno secondo il sesso suo. Famosissima fu una delle figlie di quell’Ezzelino il Monaco, detta Cunizza; maritata prima a Rizzardo da San Bonifazio, poscia amante vissuta con Sordello il famoso Trovatore, poi con Bonio un cavaliere Trevigiano con cui corse ventura in varie parti d’Europa, poi moglie di un conte di Braganza, e finalmente di un terzo marito in Verona, e venuta a finire i suoi dì in Toscana ond’era la madre sua. E così è, che costei già vecchia e forse pentita, potè essere conosciuta da Dante e da Beatrice in puerizia. E’ congettura molto approvabile dell’autor del Veltro, e che ci può spiegare come Dante ponesse tal donna al terzo cielo del Paradiso:
Ed ecco un altro di quegli splendori
Ver’me, e il suo voler piacermi
Significava nel chiarir di fuori.