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a capo degli esuli fiorentini e di una gran lega per essi, Forlì, Imola, Faenza, Bologna, Arezzo con Uguccione a buono o mal grado, Federigo di Montefeltro e Bernardino da Polenta il fratello di Francesca, il compagno d’arme di Dante a Campalfino; mentre Pisa, Pistoia e gli Ubaldini in armi distraevano l’attenzione e le forze fiorentine1.
E fin da Verona Bartolomeo della Scala, gran Ghibellino di Lombardia, mandò loro aiuti2. Quattromila fanti e settecento cavalli furono in tutto3. Ma tutto quello sforzo si ruppe contro il misero castello di Pulicciano presso a Borgo S. Lorenzo. Dove, minacciati più che assaliti i fuorusciti dal successore di messer Cante nella podesteria di Firenze, Folcieri da Calvoli nemico personale di Scarpetta, si dispersero e fuggirono alla spicciolata, presi ed

  1. Veltro, p. 59.
  2. Girolamo della Corte, Storia di Verona, parla di ques’aiuto mandato da Verona all’Ordelaffi e a’ fuorusciti per la guerra di Mugello. Vero è che lo mette al 1306 e il Pelli, p. 23, lo segue. Ma la guerra di Mugello essendo del 1303 quì si vuol riportare. Vedi Veltro p. 61.
  3. Dino, p. 504.