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secondo altri podestà di Gubbio, fu cacciato da’ Guelfi di questa1. Ma ora nel 1302 podestà d’Arezzo per la sesta volta, ei parea rivolgersi a pensieri di pace; e fermatala coi Guelfi di Romagna era assolto dalle scomuniche da papa Bonifazio, aveva da lui promessa di cardinalato per un figlio suo, e dava anzi una sua figlia a messer Corso Donati od al figlio di lui2. Nè Uguccione diventava Guelfo per ciò; chè come da due anni s’era divisa parte Guelfa in Guelfi puri o Neri, e in moderati o Bianchi, così i Ghibellini incominciarono a dividersi in Ghibelini puri che si dissero Secchi, e Ghibellini pendenti a Guelfismo che si dissero Verdi3. I Bianchi e i Verdi erano i moderati delle due parti, ciò che or si direbbe i due centri; e fra essi era, come suole, tendenza od amicizia più che non tra i moderati e gli estremi di ogni parte. Uguccione era capo de’ Ghibellini Verdi o moderati; e così era a forza d’accostarsi al papa e a messer