Pagina:Vita di Dante.djvu/397

ammesso nelle Ghibelline, consigliante, guerreggiante co’ fuorusciti Bianchi e Ghibellini frammisti, Dante tenuto così d’ogni maniera per Ghibellino, s’accostò certo fin d’allora a’ Ghibellini, diventò poi a poco a poco più e più Ghibellino, e mutò parte. Vedremo più giù fino a che segno, con quali intenzioni, con quali scuse: ma, in somma, pur troppo, mutò parte; e mutò da quella de’ maggiori, da quella del popolo e della indipendenza italiana, a quella della signoria italiana e straniera. Non può e non debbe celarsi da chi voglia rettamente giudicar di Dante e de’ suoi giudicii.
In breve, i Bianchi e Ghibellini rifuggiti in Siena guelfa non ardirono rimanervi. Antica era l’opinione della mutabilità di Siena; tanto che ella n’avea il nome di Lupa, e correva di essa uno sconcio proverbio del facil passar la lupa dall’uno all’altro amore1. Dante stesso parla della leggerezza de’ Sanesi in modo, che certo è una reminiscenza d’ira propria:

Ed io dissi al Poeta: of fu giammai
Gente sì vana come la Sanese?
Certo non la Francesca sì d’assai.

  1. Dino, 511