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ANNI 1292-1301 | 363 |
Piange Dante di tal dipartita, e subito incominciano quelle così tenere rampogne; che veda ognuno se sieno da persona allegorica, Teologia, Filosofia, Italia o che so io; od anzi non di donna vera, viva, amata, desiderata e in cielo beata.
55Dante, perchè Virgilio se ne vada,
Non piangere anco, non piangere ancora;
Chè pianger ti convien per altra spada.
. . . . . . . . .
73Guardami ben; ben son, ben son Beatrice.
Come degnasti1 d’accedere al monte?
Non sapei tu che qui è l’uom felice?
Allora incomincia Dante a vergognarsi, ed intercedono (divina immaginazione) gli Angeli per lui. A tanta dimostrazione d’interesse stemprasi egli in lagrime; ed ella si rivolge con parole che pajon veramente scelte in paradiso alle sustanze pie:
- ↑ Ti credesti degno— senso che non si trova in altri è vero, ma che essendo il solo che faccia intendere ragionevolmente questo verso, non debbe esitarsi ad accettare secondo i numerosi esempi di tali trasposizioni di senso datici da Dante,e secondo anzi la sua espressa confessione d'aver sovente fatto così.