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Atene e Lacedemona, che fenno
L’antiche leggi, e furon sì civili,
Fecero al viver bene un picciol cenno;
Verso di te, che fai tanto sottili
Provvedimenti, c’ha mezzo novembre
Non giunge quel che tu d’ottobre fili1.
Quante volte del tempo che rimembre,
Leggi, monete, e offici, e costume
Hai tu mutato, e rinnovato membre?
E, se ben ti ricordi e vedi lume,
Vedrai te simigliante a quella ’nferma,
Che non può trovar posa in su le piume,
Ma con da volta suo dolore scherma.
PURG. VI.
- ↑ Osserva l’esattezza di questa reminiscenza