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sec. xii, xiii | 25 |
e il 1150, e morto alla crociata di Corrado III, ed è questa:1
97Fiorenza, dentro dalla cerchia antica
Ond’ella toglie ancora e terza e nona,2
Si stava in pace, sobria e pudica.
100Non avea catenella, non corona,
Non donne contigiate,3 non cintura
Che fosse a veder più che la persona.
103Non faceva nascendo ancor paura
La figlia al padre, chè il tempo e la dote
Non fuggian quinci e quindi la misura.4
106Non avea case di famiglia vote;5
- ↑ Chi mi abbia conceduto l’arrecar i passi di Dante, forza è mi conceda alcune note ad uso de’ medesimi leggitori, che non amino d’aver più libri alle mani. Ma mi ridurrò alle interpretazioni indispensabili, rimandando chi non si contenti agli interpreti; i migliori dei quali sono raccolti nell’edizione della Minerva, Padova 1822, vol. 5 in 8°, da me seguita.
- ↑ In mezzo alla città, e così nella cerchia antica di Firenze era la Badia, e sulla torre di essa la campana che sonava le ore.
- ↑ «Contigie si chiamano calze solate col cuojo, stampate intorno al piè» (Crusca). Ma si usa anche per ogni ornamento… dal latino comptus (Ed. Min.)
- ↑ Cioè scostandosi dalla giusta misura il matrimonio in anni troppo verdi; e la dote con l’eccesso. (Ed. Min.).
- ↑ Qui mi scosterei dagli espositori da me veduti; parendomi che s’accennino non case vuote di servi, o abitatori in generale, ma di figliuolanza per vizio. È più d’accordo con quanto precede e segue, e più amaro contro il mal costume dei tempi.