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paciero nella provincia Toscana, ad onore, bene, pacifico e tranquillo stato del popolo e Comune di Firenze, e ad impedire non si facessero" (già eran fatti e continuavano a farsi) "incendii, devastazioni, ruberie, offensioni ed omicidii nella Città, nel comitato e distretto di Firenze", facevansi sei priori e ’l Gonfaloniere nuovi, con gran balia e autorità, per un mese o più, fino all’epoca solita del 15 dicembre1. Furono questi Priori nuovi, non più come s’era trattato, delle due parti; ma naturalmente tutti della vincitrice Nera e, al dir del Compagni, "pessimi popolani": Baldo Ridolfi, Duccio Magalotti, Neri Ardinghelli, Ammannato Beccanugi, messer Andrea da Cerreto e Ricco degli Albizzi; con Tedice Manovelli per Gonfaloniere. Entrarono in uficio addì 11 novembre in vece de’ cacciati, e stèttevipoi fino ai 15 decembre, epoca legale delle nuove elezioni; e pochi dì dopo essere entrati, elessero a Podestà messer Cante Gabrielli da Gubbio, "il quale riparò a molti mali e a molte accuse, e molte ne consentì2".