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Onde scorgesi che buono in campo, come fu a Campaldino, era poi poverissimo capo di parte in città.
Dino Compagni fu uno de’ Priori cacciati in quel giorno; e per ciò è certamente che non gli dà l’animo di narrarne distesamente. Ma alcuni particolari interessanti ci son pure da lui narrati. Mentre entrava messer Corso, egli Dino e gli altri Priori erano trattenuti a palazzo de’ baroni di messer Carlo, e da messer Cante da Gubbio ed altri, i quali giuravan loro che il signore si tenea tradito, e che farebbe impiccar messere Corso. Ma "non giurò messer Carlo il vero; perchè di sua saputa venne1". Poi accorse Lapo Salterelli e lo Schiatta Cancellieri, consigliando si mandassero in custodia a Carlo i più potenti delle due parti; e scrittine i nomi, Schiatta, che era capitano dell’armi, comandò loro d’andare; e andati, messer Carlo rilasciò i Neri, e ritenne presi i Bianchi. "O buono Re Luigi" (esclama quì Dino, invocando la memoria del santo re Ludovico IX), "che tanto
- ↑ Dino Comp., p. 495.