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E commissione n’ebbe di vietargli la vivanda messer Bernardo de’ Rossi, che era vicario in questo tempo.
La lettera venne e io la vidi, e feci copiare, e tennila fino alla venuta del signore; e quando fu venuto, io lo domandai, se di sua volontà era scritta. Rispose:Sì, certamente.
Quelli che ’l conduceano, s’affrettarono; e di Siena il trassono quasi per forza, e donarongli fiorini diciassette mila per avacciarlo, però che lui temea forte la furia de’ Toscani, e veniva con gran riguardo. I conducitori lo confortavano, e la sua gente; e diceano:Signore, e’ sono vinti; e domandano indugio di tua venuta per alcuna malizia, e fanno congiure; e altre sospinte gli davano: ma congiura alcuna non si faceva.
Stando le cose in questi termini, a me Dino venne un santo e onesto pensiero, immaginando:Questo signore verrà, e tutti i cittadini troverà divisi; di che grande scandalo ne seguirà. Pensai, per lo uficio ch’io tenea, e per la buona volontà che io sentia ne’ miei compagni, di raunare molti e buoni cittadini nella chiesa di San Giovanni; e così feci. Dove furono