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e cattivo, quantunque in apparenza paresse buono e benigno, e uno cavaliere provenzale che era il contrario, con lettere del loro Signore.
Giunti in Firenze, visitarono la Signoria con gran riverenzia, e domandarono a parlare al gran consiglio; che fu loro concesso. Nel quale per loro parlò uno advocato di Volterra, che con loro aveano, uomo falso e poco savio; e assai disortinatamente parlò, e disse:che il sangue reale di Francia era venuto in Toscana solamente per metter pace nella parte di Santa Chiesa, e per grande amore che alla Città portava e a detta parte; e che il Papa il mandava siccome Signore, che se ne potea ben fidare; perocchè il sangue della Casa di Francia mai non tradì nè amico nè nemico. Il perchè dovesse loro piacere venisse a fare il suo uficio.
Molti dicitori si levarono in piè, affocati per dire e magnificare messer Carlo; e andarono alla ringhiera tosto, ciascuno per essere il primo. Ma i Signori niuno lasciarono parlare. Ma tanti furono, che gli ambasciadori s’avidono, che la Parte che volea messer Carlo era maggiore e più baldanzosa, che quella che non