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sec. xii, xiii 21

de’ nuovi comuni durante quasi tutto il secolo XIII. E combinandosi queste parti con quelle de’ Ghibellini e de’ Guelfi, furono per lo più Ghibellini i nobili, più fedeli per tradizione e per interesse all’Imperadore; Guelfi i plebei, per indole, e per ulteriore amore di libertà.

Finalmente dal medesimo ceppo d’ogni male, l’indipendenza incompiuta, venne l’ultimo e pessimo danno de’ tiranni, o principi di fatto senza diritti fermi. I più erano discendenti degli antichi conti e marchesi delle città, che spogli d’ogni autorità entro le mura, potenti fuori in lor terre e castella, rientrarono poi a guerreggiarle e signoreggiarle. Altri, feudatari nuovi venuti d’oltremonte fecero il medesimo; ed altri poi sorgendo dalla plebe erano da qualche aura popolare portati a tirannia. Chiamavansi al solito non più che capitani del popolo, o podestà, o l’uno e l’altro insieme: quello nome antico, ma diventato più importante per essere ora un solo in luogo di parecchi; questa istituzione nuova introdotta principalmente dai due Federighi I e II, invece de’ consoli da essi odiati. Ma appena introdotti