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presso Firenze divisa, presso a Romagna disobbediente al Papa. Messer Corso promettitore come fuoruscito, gli Spini importanti come banchieri di corte, pressavano che Carlo si sviasse di poco, per fare in Toscana il paciero. Consentivano tutti gli interessi, fecesi l’accordo facilmente.
E corsane voce in Firenze ne fu grande naturalmente l’apprensione, massime de’ Bianchi i quali tenevano tutti gli uffici, e il meno che avessero a temere era di doverli accomunare se non perderli del tutto, e con essi la patria. Le voci di Firenze durante l’avvicinarsi di Carlo per Bologna e poi per Roma sono rapportate così al vivo da Dino Compagni al principio del suo bellissimo secondo libro, che pur prendendone lunghi squarci, mi duole di quanti lascio per brevità. Ma leggasi da chi n’abbia agio tutto quel secondo libro nel testo; chè una narrazione più bella per sè, e più istruttiva de’ tempi non credo si trovi. "Divisi così i cittadini di Firenze, incominciarono a infamare l’uno l’altro per le terre vicine, e in Corte di Roma a Papa Bonifazio con false informazioni;