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passassero appiè di casa loro, nè a quelli d’aver a torcere lor via e girare un gran paese attorno a Firenze, s’azzuffarono presso alla Pieve a Remuole, ed ebbervi feriti dell’una parte e dell’altra. Per la qual cosa, secondo le leggi e i due esempi già dati, furono accusati gli uni e gli altri e condannati dal comune, della raunata e degli assalti. Dei Donati, la maggior parte per non poter pagare furono messi in prigione. I Cerchi avean di che, ma non furono lasciati pagare da alcuni di lor parte, che temeano non fosse questa un’arte degli avversari per consumarli con le paghe di siffatte condanne. Mentre dunque erano sostenuti in carcere gli uni e gli altri, avvenne il dì del Berlingaccio o giovedì di Carnovale, che mangiando i Cerchi co’ soprastanti, mangiarono d’un migliaccio di porco avvelenato, di che morirono quattro de’ Cerchi, e Pigello Portinari, e Ferrano de’ Bronci. Di ciò fu incolpato un soprastante chiamato Ser Neri Abati ch’era della parte de’ Donati; ma fosse o no, non se ne fece vendetta1. "Nella città ne fu
- ↑ March. Stef. p. 9. - Villani, p. 372 - Dino Comp. p. 450.