Pagina:Vita di Dante.djvu/280

di Bartolo di messere lacopo de’ Bardi tanto si procurò, che i Lucchesi ubidissono.
Molto si palesò allora la volontà del Cardinale, che la pace ch’egli cercava, era per abbassare la parte de’ Cerchi, e innalzare la parte de’ Donati. La quale volontà per molti intesa, dispiacque assai; e però si levò uno di non molto senno, il quale con uno balestro saettò uno quadrello alla finestra del vescovado dove era il Cardinale, il quale si ficcò nell’asse. E il Cardinale per paura si partì di quindi, e andò a stare Oltrarno,a casa messere Tommaso de’ Mozzi, per più sicurtà.
I Signori, per rimediare allo sdegno avea ricevuto, gli presentarono fiorini MCCC nuovi; e io glieli portai in una coppa d’ariento e dissi:Monsignore, non gli disdegnate, perché siano pochi; perché sanza i consigli pati lesi non si può dare più moneta. Rispose gli avea cari, e molto gli guardò, e non li volle.
Piace qui trovare insieme, e non pur della medesima parte ma trattanti ed operanti insieme, due uomini quali Dante e Dino Compagni :