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Veramente, da tre mesi egli ha tolto
Chi ha voluto entrar, con tutta pace:
Ond’io, ch’et’ora alla marina vólto,
Dove l’acqua di Tevere s’insala,
Benignamente fu’ da Lui ricollo.
PURG. II. 98-102.
Se, poi, andò Dante al Giubileo, certo ei dovett’essere ne’ primi sei mesi dell’anno anteriori al suo priorato. E quantunque molto incerte restino le congetture aggiunte a congetture, tuttavia non mi tratterrò di dire un mio dubbio: che delle due ambascerie mandate in questo principio del 1300 dai Capitani di parte Guelfa a papa Bonifazio, una potè essere esercitata da Dante. Una tale della medesima parte gli vedemmo esercitare non un anno addietro. Ora, poi, nel suo priorato, siamo per vederlo tutto guelfo ancora, e d’accordo col Legato, ed imparziale tra le due suddivisioni Bianca e Nera: onde si fa molto probabile, che in occasione di tale ambasceria a Roma egli assistesse al Giubileo, e da quella tornasse appunto quando assunse il priorato. Ad’ogni modo, certo è da tutte le Memorie, che eletto egli dalle Arti secondo gli Ordini di Giustizia