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256 CAPO DECIMO

Aperta con pubblicamente la guerra tra le parti, e più forte facendosi nel governo la Bianca pendente a Ghibellinismo, “i capitani della parte guelfa e il loro consiglio, temendo che per le dette sette et brighe parte ghibellina esultasse in Firenze (che sotto titolo di buono reggimento già ne facea il sembiante, et molti ghibellini tenuti buoni huomini erano cominciati a mettere in su li uffici) et ancora quelli che teneano parte Nera, per ricoverare loro stato, sì mandarono loro ambasciadori a Corte a Papa Bonifacio, a pregarlo che per bene della città di Firenze et di parte di chiesa vi mettesse consiglio. Per la qual cosa incontanente il Papa fece legato a ciò fare frate Matheo d’Acquasparta, Cardinale Portuense dell’ordine dei frati Minori, et mandollo a Firenze del seguente mese„ (giugno ) “dell’anno 1300, e da’ Fiorentini fu ricevuto a grande onore1„.

Ma prima di passare a ciò che avvenne al Cardinale in Firenze durante il priorato di Dante che stava per incominciare addi 15 di quel mese di giugno, ei ci convien dire di una

  1. Giovan Villani p. 374