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254 | CAPO DECIMO |
148 Quei cittadin che poi la rifondarno
Sovra ’l cener che d’Attila rimase,
Avrebber fatto lavorare indarno.
Inf. XIII.
Ed anche in altri luoghi accenna la medesima opposizione e lotta tra i due protettori, il celestiale e l’infernale1.
Poco prima o poco dopo questi due fatti, un altro ne avvenne2, il quale già toccava più presso a Dante. Dicemmo la inimicizia di messer Corso Donati e Guido Cavalcanti, il quale naturalmente co’ giovani che avean promesso d’essergli in aiuto ( con essi probabilmente Dante) era ora della parte selvaggia o Bianca o de’ Cerchi. Ed “essendo un dì a cavallo con alcuni da casa Cerchi, con uno dardo in mano spronò il cavallo contro a messer Corso credendosi esser seguito da’ Cerchi per farli trascorrere nella briga; e trascorrendo il cavallo
- ↑ Parad. XVI,47 e 145
- ↑ Narrato da Dino C. che non segue ordini di tempo, onde non si può dedurre la data della narrazione. Parrebbe posteriore alla inimicizia già rotta tra’ Cerchi e Donati dal veder Guido fidarti d' esser seguito dai primi. Ma parrebbe anteriore dal veder che non fa seguito ecc. ecc.