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fratello Carlo di Valois la contea d’Angiò; questi rinunciasse il reame di Aragona, conferitogli già da papa Martino IV, a Giacomo d’Aragona fratello dell’estinto e allor re di Sicilia; e Giacomo, finalmente, rilasciasse la Sicilia a Carlo II Angioino re di Napoli. Che Firenze entrasse in tali trattati, si vede dal capitolo 43 del libro VII del Villani, che è intitolato:Come papa Bonifacio accordò di pace lo re Carlo et Fiorentini con D.Giano d’Aragona re di Cicilia. Nel testo del quale vedesi, poi, che Carlo andò egli stesso a Francia per tutto ciò, e il figliuol suo Carlo Martello venne, per aspettarne il ritorno, una seconda volta a Firenze, e stettevi venti dì; "et da’ Fiorentini gli fu fatto grandissimo onore, et egli mostrò grande amore a’ Fiorentini, ond’egli ebbe molto la grazia di tutti", potè cosi stringersi vie più, o, se non prima, incominciarsi allora quell’amicizia tra esso e Dante, che ad ogni modo è certa, e non potè esser più tarda, posciache a quest’anno credesi che morisse il re d’ Ungheria. Effettuaronsi