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per pecunia, e che fosse nimico del popolo; e spezialmente gli adversari di messer Corso gridarono a una voce: Muoia il podestà; al fuoco, al fuoco. I primi cominciatori del furore furono Laido della Bella e Baldo dal Borgo, più per malivolenzia aveano a messer Corso, che per pietà dell’offesa giustizia. E tanto crebbe il furore, che il popolo trasse al palagio del Podestà con la stipa per ardergli la porta.
Giano, che era co’ Priori, udendo il grido della gente, disse:Io voglio andare a campare il Podestà delle mani del popolo; e montò a cavallo, credendo che il popolo lo seguisse, e si ritraesse per le sue parole. Ma fu il contrario, che li volsono le lance per abbatterlo del cavallo: il perchè si tornò a dietro. I Priori, per piacere al popolo, scesono col Gonfaloniere in piazza, credendo attutare il furore; e crebbe sì, che eglino arsono la porta del palagio, e rubarono i cavalli e arnesi del Podestà. Fuggissi il Podestà in una casa vicina; la famiglia sua fu presa; gli atti furono stracciati; e chi fu malizioso che avesse suo processo in Corte, andò a stracciarlo: e a ciò procurò a bene uno giudice, che avea nome messer Baldo dell’Ammirato,