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popolani, opprimere gli avversarii, divider sè stessi, ed errare d’ogni maniera; e così venuta la solita stanchezza, non fecero altro che ammontare , frammischiare le rovine proprie sulle rovine altrui, lasciando non più che confuse e mal sode macerie agli edifizii delle future generazioni. Firenze fu il Comune, la città, che stata più prudente, più moderata fin allora, diventò allora più esageratamente guelfa e popolana. E Dante, figlio d’esuli guelfi, nato appunto l’anno primo del trionfo guelfo, fu partecipe sì del
governo guelfo durante il maggior fiore di esso, ma non fu partecipe poi, e fu anzi vittima delle esagerazioni: ondeche questa parte della vita di lui è non solo irreprensibile, ma anzi ammirabile per la maggiore delle virtù politiche, la moderazione.
Nell’anno 1290, che seguì quello delle vittorie di Campaldino e di Caprona, i Fiorentini fecero una nuova scorreria contro Arezzo, fecervi correr il pallio sotto le mura il dì di San Giovanni, e tornarono a casa saccheggiando lei terre Aretine e quelle dei Conti Guidi ghibellini. Poi, nel resto di quell’anno e nel seguente, ajutarono