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le cominciò non solamente ad aprire, ma ad ascoltare volentieri ciò che intorno al suo conforto gli fosse detto. La quale cosa veggendo li suoi parenti, acciocchè del tutto non solamente de’ dolori il traessino, ma il recassino in allegrezza, ragionarono insieme di dovergli dar moglie; acciocchè, come la perduta donna gli era stata di tristizia cagione, così di letizia gli fusse la nuovamente acquistata. E trovata una giovane, quale alla sua condizione era dicevole, con quelle ragioni che più loro parvero induttive , la loro intenzione gli scoprirono. Ed acciocchè io particolarmente non tocchi ciascuna cosa, dopo lunga tenzone, senza mettere guari tempo in mezzo, al ragionamento seguì l’effetto, e fu sposato"1. Dopo questo, il Boccaccio, uomo tutto diverso da Dante, lo biasima, dissertando lungamente sulle disgrazie e su’ gravi disturbi arrecati agli studiosi dall’aver moglie e figliuoli. Ma ei termina, poi, quella diceria colle seguenti parole: "Certo, io non affermo queste cose a Dante essere addivenute, che non lo so; comeche vero sia, che

  1. Boccaccio, Vita di Dante, p. 22.