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nozze; posciache sette figliuoli almeno n’erano nati quando Dante, nel 1301, lasciò per sempre la patria e la moglie. Quindi, certi siamo di non errare di molto, fermando quella data all’anno 1293. Fu egli, poi, il matrimonio di Dante conseguenza immediata dell’aver esso lasciato il pensiero della gentildonna consolatrice? ovvero, chi sa, fu ella una sola persona quella consolatrice rigettata, e poi ripresa in donna? Ad ogni modo, la moglie di Dante fu Gemma, figlia di Manetto de’ Donati1, famiglia nobile e potente ab antico, che al principio del secolo trovasi frammista al fatto del Buondelmonti; e della quale era ora principale quel messer Corso che vedemmo Podestà e Capitano della riserva a Campaldino, e che vedremo in breve capo
di parte, e quasi tiranno in Firenze. I sette figliuoli di Dante furono Pietro, Jacopo, Gabriello, Alighiero, Eliseo, Bernardo e Beatrice2.
Il nome dell’ultima, mostra una evidente rimembranza del primo non estinto amore di Dante , e insieme una gentile arrendevolezza o tolleranza nella moglie di lui. Tuttavia, Gemma è