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sec. xii, xiii | 9 |
all’opera; questi mi danno fiducia, che, anche adempiuta con forze troncate, ella possa riuscir non inutile nè ingrata a’ miei compatrioti. E se ella giugnesse ad alcuno di quegli stranieri, i quali ci restan benevoli per memoria de’ nostri maggiori, spero appresso di loro qualche favore dal nome di Dante, il primo grande scrittore della prima lingua moderna, il quale aprì così all’Europa tutta quella carriera di lettere e civiltà che ella corse d’allora in poi. Del resto, io scrivo per gli uomini colti sì e curiosi di particolari, ma non propriamente per gli eruditi. A questi hanno già soddisfatto parecchi altri, e principalmente il Pelli e l’autor del Veltro; ma parmi che sia pur da servire a que’ tanti che amano legger disteso, e trovar raccolto ciò che altrove si accenna.
Or prima d’incominciare la narrazione d’una vita così continuamente frammista alle condizioni della propria età, sarà utile accennar le origini di esse. Nè mi saran d’uopo molte parole. La patria nostra s’è fatta felicemente studiosa delle sue memorie del medio evo; le quali se non sono le più liete, sono certo delle più gloriose; e se talora vengono a fastidio,