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ANNI 1290-1293 | 175 |
cipi feroci vivere o morire in quella medesima divozione; e stupiranno tanto meno poi di veder seguita da un cittadino di Firenze siffatta divozione ed istituzione tutto italiana e popolana. Ma a taluni giova far di Dante un letterato del secolo XIX, invece di quell’anima innamorata che fu del XIII, or divota or peccatrice, ora irosa ora dolcissima, e in vari modi sempre attiva, concitata ed appassionata. E tal l’abbiamo a vedere più e più d’or innanzi.
Certo poi i conflitti, e diciam pure, il disordine dell’animo dell’infelice giovane non dovettero esser mai così grandi come a quel tempo; ma ei n’uscì, come succede agli uomini non deboli per natura, non istanchi per età o troppo ripetute sventure, con nuove forze e nuovi disegni. Narra egli stesso così: “Contro questo avversario della ragione si levò un di quasi all’ora di nona una forte immaginazione in me: che mi parve vedere questa gloriosa Beatrice con le vestimenta sanguigne, con le quali apparve prima agli occhi miei; e pareami giovane in simile etade a quella, che prima la vidi. Allora cominciai a pensare di lei; e secondo l’ordine del tempo passato ri-