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176 CAPO SETTIMO

gato a vicenda. E prima, sì fatta filosofia veracemente dimostrata nelle scuole de' religiosi non potè certo essere altro che la teologia; non imparata fin allora da lui, e della quale tuttavia noi lo troviamo se non maestro, già invaghito quando incominciò il poema. E poi, a questo luogo della vita di lui, si riferisce più probabilmente un’altra tradizione importante e curiosa, tramandataci da parecchi scrittori di poco posteriori, appoggiata ad altri fatti certi di Dante ed al poema, è che è così una delle più certe che pur ci restino di lui. Il Buti lettore o professore in Pisa, e poi comentatore della Divina Commedia sessant’anni soli dopo la morte del poeta, reca come cosa nota: che Dante nella sua prima età “si fece frate minore dell’ordine di S. Francesco, del quale uscette innanzi che facesse professione„. Uno scrittore del 1500 narra poi che Dante vesti in Ravenna l'abito di terziario di detto ordine ed in esso morì; e certo è che in un luogo di essi frati ei fu sepolto; ond’è poi che il nostro sommo, amorosissimo e ferocissimo poeta trovasi annoverato in un elenco degli scrittori Francescani1 .

  1. Vedansi i particolari di tutta questa erudizione nel Pelli