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CAPO PRIMO.




i comuni italiani nei secoli xii e xii.



                 . . . . Italia di dolore ostello!76
        . . . . . . . . . . . . . . .
E, se licito m’è, o sommo Giove,113
     Che fosti ’n terra per noi crocifisso,
     Son li giusti occhi tuoi rivolti altrove?
O è preparazion, che nell’abisso121
     Del tuo consiglio fai per alcun bene
     In tutto dall’accorger nostro ascisso?



Se Dante non fosse stato altro che poeta o letterato, io lascerei l’assunto di scriverne a tanti, meglio di me esercitati nell’arte divina della poesia, o in quella così ardua della critica. Ma Dante è gran parte della storia d’Italia; quella storia a cui ho dedicati i miei studi, che ho tentata in più guise, ma che non ispero guari di poter compiere oramai. Quindi è che non avendo potuto o saputo ritrarre la vita di tutta la nazione italiana, tento ritrarre quella almeno dell’Italiano che più di niun altro raccolse