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Angeli, i quali tornassero in su, e avessero innanzi loro una nebuletta bianchissima...., e questi Angeli cantassero graziosamente; e le parole che diceano, fossero queste: Osanna in excelsis1". Chi voglia vedere come non solo gli eventi reali, ma pur questi sogni, o, chiamandoli colla parola di Dante, queste visioni giovanili, si riproducessero poi nel Poema, cerchi i diversi luoghi del Purgatorio e del Paradiso dove ei fa cantare Osanna dagli Angeli; e sopra tutti, quella che sembra particolar rimembranza di questo sogno, quando trovandosi nel cielo di Venere, ei vede gli spiriti innamorali muoversi in giro e venire a lui:
dietro a quei che più ’nnanzi apparirò,
Sonava Osanna, sì che unque poi
Di riudir non fui senza disiro.
PARAD, VIII. 28-30.
Pareagli poi veder la sua donna morta, "e compiere tutti i dolorosi mistieri, che a’corpi morti s’usano di fare"; e poi tornar a sua camera, e guardar verso il cielo; "e sì forte era la
- ↑ Vita Nova, p. 40.