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era figliuolo di Guido da Polenta, cittadino principale, signore o tiranno di Ravenna. E figliuola pure a Guido, sorella a Bernardino, era la gentile Francesca, data dodici anni prima in isposa a Giovanni figliuol primogenito di Malatesta da Verrucchio, un potente signor Guelfo, già vicario di re Carlo a Firenze, e allora podestà di Rimini. Ma Giovanni era di que’ giovani più buoni tra uomini che tra donne; ardito ed attivo in quelle parti e quelle ambizioni, onde spera vasi succedesse alla potenza paterna; ma zoppo, mal concio e mal curante della persona, onde chiamato Giovanni lo zoppo, Gian-Ciotto, e Giovanni lo sciancato, sembra che mai non piacesse alla fanciulla. A farlo piacere anche meno, s’aggiungeva l’aver esso un fratello, chiamato Paolo, giovane, dice Benvenuto, bello della persona, e pulito, e più dato all’ozio, che alla fatica; tutto l’opposto, come si vede, del fratello. Presersi quindi d’amore i due cognati, o dopo, o forse anche prima delle nozze; trovandosi narrato dal Boccaccio, essere