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il Re molto per bene questo così subito e non richiesto soccorso de’ Fiorentini; e proseguendo
suo cammino al Papa, da cui poscia fu incoronato, lasciò loro Amerigo da Narbona, un suo cavaliero, per capitano all’impresa che stavano per fare contro Arezzo. Che Dante fosse a quella scórta del principe, suo amico nuovo, è molto probabile; e tanto più, che ei fu certo all’impresa che seguì immediatamente.
Arezzo, Guelfa come il rimanente di Toscana fino al 1287, s’era in quell’anno rivolta a Ghibellina, per opera anche essa del suo vescovo Guglielmino di Ubertino de’ Pazzi, il quale v’avea fatto capitano di guerra Buonconte di Montefeltro, figlio di quel Guido che vedemmo Podestà Ghibellino di Pisa. Arezzo n’era diventata capo di parte Ghibellina in quel lato di Toscana, e fino in Romagna; e, secondo il costume, i Guelfi uscitine, eran venuti per ajuti
a Firenze. Dove assai deliberòssi prima, se avesse a farsi l’impresa;