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Voi che intendendo il terzo ciel movete;
E sem si pien d’ amor, che per piacerti
Non fia men dolce un poco di quiete.

Ma, a malgrado dell’antica famigliarità, non riconosciuto da Dante, e dimandato chi sia, continua:

il mondo m’ebbe

Giù poco tempo; e se più fosse stato,
Molto sarà di mal che non sarebbe.

La mia letizia mi ti tien celato,
Che mi raggia d’intorno e mi nasconde,
Quasi animai di sua seta fasciato.

Assai m’amasti, ed avesti ben onde;
Che s’io fossi giù stato, io ti mostrava
Di mio amor più oltre che le fronde.

Quella sinistra riva che si lava
Di Rodano, poi ch’è misto con Sorga,
Per suo signore a tempo m’ aspettava;

E quel corno d’ Ausonia che s’imborga
Di Bari, di Gaeta e di Crotona,
Da onde Tronto e Verde in mare sgorga.

Fulgeami già in fronte la corona