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ANNI 1274-1289 101

sene, ma fu coltivatore, o se si voglia, dilettante d’arti; e primo fra gli scrittori, fu amico del primo artista di sua età. Bella fratellanza, e non insolita, tra’ sommi; i quali lasciano a lor minori le invidiuzze, e le dispute di superiorità tra l’arti diverse d’ognuno. Di Giotto, nato nel 1276 e morto nel 1336, e così sopravvivuto a Dante, dice Benvenuto da Imola, che ebbe famigliarità con esso; e narra che nella sua gioventù dipingendo una cappella a Padova, vi capitò Dante, e fu dal pittore condotto a casa1. Il Vasari poi riferisce, che le storie dell’Apocalisse dipinte da Giotto in S.ta Chiara di Napoli, “furono per quanto si dice, invenzioni di Dante; come per avventura furono anche quelle tanto lodate d’Ascesi..... E sebbene Dante in questo tempo era morto, potevano aver avuto, come spesso avviene fra gli amici, ragionamenti”. Che Dante poi di sua mano disegnasse egli stesso, ci è ricordato in un luogo della Vita Nova, che recheremo poi; “e che egregiamente disegnasse”, ce lo afferma Leonardo Aretino, il secondo dei Bio-

  1. Benven. Imol. Com. Purg. XI, in Murat. Ant. Ital. I, p. 1185.