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mato, dilungossi da la Germania, per venire nql1* Italia con infesto esercito, il quale, tostochè Dan* te fu consapevole, esser già arrivato, ed aver Brescia, non piccola città della Francia Citeriore, assediato con ingente mano di armati cavalieri, e £tnti, stimando questo come tempo ai suo ritorno propizio, decise ricalcar la via d’Italia. Laonde insiem con molti de’ Guelfi, e dei Neri infesti nemici trapassate le Alpi, tutti si sforzavano, d’ogni modo persuader ad Arrigo, che intralasciato l’assedio di Brescia, col suo poderoso esercito contro Fiorenza marciasse. Ciò di leggieri potere ottenere lusingavansi: imperochè Arrigo, sin dal principio della sua elezione, avea spedito ambasciadori in quella, per rendere avvertiti i Fiorentini de la sua venata in Italiane per chiedere,, ci te nella loro città gli preparassero alloggia nienti, e cessassiro della guerra* ce.in allora, per avventura contro gli Aretini jgjiovvano. Quest’ambasceria, ben-* chè assai benignamente fosse in. pubblico vudita, siccome da loro chiesto, pure in quanto a. le dimande venne spregiata, -e negletta. In questo tempo memore di ..un. tal fatto Arrigopropose di consentire a le molle persuasioni degli esuli Fiorentini. Il perchè tralasciato adatto, l’assedio di Brescia, fe’ mossa per Firenze. Viaggiando dunque per la Liguria, e valigando il Tirreno con trenta galee giunse a Pisa; e poscia a la volta di Roma indirizzossi, per coronarsi Imperadorè.

Ma per le moltiplici dissensioni de la Re-