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ALLA LEGITTIMITÀ ECO XXXI sua morte. In alcune parole, di cui non compresero la forza, perchè ignari del carattere dell' uomo che le diceva, hanno argomentato ad una illecita unione e a sterili rimorsi in sugli stremi della vita : la differenza della data non gli ha trattenuti. Non ci faremo qui a confutare la loro cieca ostinazione. Riferendoci alle prove che abbiam dato nella nostra Introduzione, ci basterà dire che il matrimonio dì Colombo con dona Beatrice Enriquez, dimostrato esistente da tante induzioni logiche, da tanti docu- menti e prove diverse, riconosciuto da suoi discen- denti, dagli alberi genealogici, dalle tradizioni del suo parentado, era confessato da lui, di sua propria mano, cinque anni, quattro mesi e diciotti giorni prima dell'atto di deposito fatto " la vigilia della sua morte " in un documento autografo che, per buona fortuna, ci è stato conservato. Cristoforo Colombo chiama moglie, muger (1), la sua con- sorte, quella donna, da cui la sua missione Io ha (1) Per la comune dei lettori non sarà inutile il far conoscere che il nome di muger adoperato da Cristoforo Colombo parlando di Beatrice d'Enriquez, non vuol dir solo donna in generale, ma che altresì significa moglie. Appunto con questo nome di muger indicavasi la regina dona Juana, vedova del re Enrico IV. Nel Buo testamento olografo, fatto in aprile del 1475 ella denomina- vasi " Muger del rey don Enrique que Bios haya " Questo nome di muger era dato altresì da Ferdinando alla regina cattolica la grande Isabella, il re diceva : " La serenissima reina dona Isabel mi muger, ec. " Ed era ancora il nome di muger che il vecchio re cattolico dava alla sua seconda moglie, la giovine germana di Foix. " Serenissima Reina nuesta muy cara è muy amada mu- ger. "— Coleccion de docu. ineditos para la historia de Es' vana, por D. Miguel Salva y D. Fedro Saine de Baranda, tomo XV.