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XXVI APPENDICE INTORNO raglio ne' suoi ultimi momenti la memoria di Bea- trice Enriquez, e giudicarono qual prova della " sua viva compunzione," il suo ultimo codicillo fatto "la vigilia della sua morte," vale a dire il 19 maggio 1506. " Noi non lasceremo più a lungo calunniare per- fino nella sua agonia il Rivelatore del Globo. E tempo oggimai d'imporre termine a questa falsifi- cazione dei fatti procedente da una audace confu- sione delle date. " Dichiariamo, pertanto, francamente che questa " viva compunzione di Colombo ne'suoi ultimi mo- menti " è un errore grossolano.
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Aflfermiamo inoltre che Cristoforo Colombo non fece alcuna disposizione testamentaria " la vigi- lia della sua morte." " Certifichiamo che il " codicillo definitivo e re- golare " che si pretende fatto " la vigilia della sua morte," e perciò il 19 maggio 1506, aveva la data dell'ottobre di quattro anni prima ! "L'ultimo codicillo di Cristoforo Colombo, " do- cumento scritto di sua propria mano, del dì 1 aprile 1502" e deposto nella cella del reverendo padre Gaspare Gorricio, della Certosa delle Grotte, prima della partenza dell'Ammiraglio pel suo ultimo viaggio, fu dopo il suo ritorno, confermato nel suo pieno tenore. Lo dichiara egli medesimo. In prova della sua costante volontà. Colombo lo ripro- dusse di sua mano il 25 agosto 1505. Solamente, sentendo approssimare il proprio fine, l'Ammiraglio desiderò rivestirlo di un carattere autentico, de- ponendolo nelle forme legali in mano del notare