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XVIIl NOTIZIE INTORNO dotti, la maggior parte ecclesiastici, non meno eminenti per erudizione che per pietà. L'orazione, lo studio e l'insegnamento occupavano tutto il suo tempo : academiche discussioni in passeggiando sotto i viali alla guisa de' peripatetici, questi erano i loro sollievi. Volendo procurare a Siviglia il comodo dell'ombra e la frescura di una abbondante vegetazione, fece piantare cinquemila alberi (1), gli uni disposti in viali diritti, gli altri distribuiti con isvariati disegni, affine di alleviare le fatiche dello studio e rendere gradevole la via adducente al ritiro, che faceva edificare per la sua congrega- zion letteraria. '* Siccome il suo titolo di figlio, di fratello e di zio dell'Ammiraglio delle Indie, di cognato della Viceregina e il suo grado nel favore imperiale lo costringevano a tenere gran casa, cosi ebbe cura di scegliere pegli uffici della sua famiglia uomini cristiani e letterati. Noi vediamo che annoverò fra' suoi gentilumini, due francesi, dottori in di- ritto, e ambedue borghignoni ; il primo si chiamava Giovanni Antonio di Fontaret, 1' altro Desiderato di Javahon : avevasi altresì quali dimestici Vin- cenze di Monte e Fedro de Arana, suo parente dal lato materno. Il primo conservatore della sua bi- blioteca, omonimo, e forse nipote del generoso guar- diano della Rabida, si chiamava Juan Perez : il suo (8) " Commenzò à hacer un edificio y piantar una huerta de mas de 5,000 arboles por lo largo del rio, haciendo.que la ciudad por alli tuviese lustre y la ribera quedase mas fresca. "—Juan deJ'alara. Reiibimiento qiie hizo la midai de Sevilla à Felippe II, ti.