delle penitenze, avrebbe fatto peccato. Gran detto, gran verità, che tante teste mal montate non sanno capire, e credono farsi sante col rovinarsi, ed esporre la propria, e l’altrui coscienza a far peccati. La Regola era la sua regola, e non se ne dipartiva. Abbiam veduto il suo annientamento di volontà, e di giudizio. Questo è la massima, e la più alta penitenza dell’uomo: Colle spalle rotte, e i fianchi impiagati si può essere capricciosi, superbi, pieni d’amor proprio, d’ostinazione, e di peccati, e dannarsi. Ma senza volontà si è santi, e sicuri del Paradiso; il canone è divino: Beati i poveri di spirito, perchè di questi è il Paradiso. Questo spoglio d’ogni cosa fu sì esatto in Cecilia che sappiamo di lei quel che leggiamo del suo S. Francesco di Sales, che nessuno ha mai saputo cosa gli piacesse, e cosa no; se qualche cibo fosse, o no condizionato; tutto a perfezione, e pur quante vol-