avrebbe detta la moglie di Lot, senonchè quella restò cogli occhi fatalmente in isguardo, e Cecilia li avea nascosti sotto le palpebre. Io l’ho veduta genuflessa alla S. Messa, e l’ho vista seduta a predica; genuflessa diritta sulla vita, china col capo, non appoggiata al banco colle braccia, colle mani incrocichiate, immobile; se poi era seduta, dritta sulla vita, distaccata dallo shienale del banco, col capo chino, immobile. In Chiesa non avea più occhi, non più lingua; era superfluo parlarle, interrogarla; decisamente in Chiesa era una statua, e pareva anche non sentisse più nulla, perchè nemmeno scuotendosi a caso il banco, ed urtando in lei alcuno per inavvertenza non si moveva, nè occorreva dirle d’andar fuori, che era finita la Messa, o altra Funzione; era tutto superfluo; nessun segno di risposta, si levava quando voleva, ed allora si conosceva che era viva. Così si legge anche del suo S. Luigi Gonzaga. Le