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improvviso che il maggior piacere che poteva avere, era quello di godere alcune ore di solitudine nella sua camera. E perchè pensava (e non s’ingannava) che una donna maritata è dipendente decisamente dal marito nell’uso del suo tempo, essa non mancò nemmeno in questo, e chiese a lui se le accordava di passar le sue ore in ritiro a suo modo (cioè con Dio) alla quale improvvisata: anche tutto il dì se vi piace, soggiunse il marito; e confessò poi egli a me che allora dovette dissimulare, e volgersi altrove, perchè intenerito si sentiva da non poter trattenere le lagrime. Avuta questa ampia libertà, ella si godeva tutta, ma specialmente quando si trovava essa in Città, ed il marito in campagna. Quelli eran giorni per lei di gran godimento; facea giornata intiera co’ suoi libri, colle sue divozioni, colla sua presenza di Dio.

Da questo tenore di vita nasceva